La caduta del satellite UARS è simbolica

Sergio Bonelli

E' strano notare come venerdì 23 settembre (lo stesso giorno in cui è stato divulgato il neutrino più veloce del fotone, il quale rovina l'immaginario einsteniano del "non si può andare più veloci della luce!") sia piombato giù nell'atmosfera terrestre, in tanti minuscoli frammenti, il satellite NASA per le rivelazioni nell'alta atmosfera, chiamato UARS, che era in orbita da esattamente 20 anni, tanti ne sono passati dal crollo dell'impero URSS. Ora, la contrazione di USA e URSS potrebbe risultare proprio comodamente UARS, alla perfezione (poichè UARSS è troppo sbilanciata in favore di URSS e fa aumentare di una lettera, e URAS e USAR non funzionano, la prima perchè non sembra una sigla, sembra il nome di una divinità, e la seconda sbilanciata a favore di USA), e in un post precedente abbiamo accennato di come per andare oltre le colonne d'Ercole, verso la sintesi del Nuovo Ordine Mondiale è necessario che vengano giù – nel giro di vent'anni, 1992-2012 – i due poli in cui consisteva il Vecchio Ordine, quello bipolare, quello formato da due opposti sistemi politico-economico-sociali, USA e URSS (tesi e antitesi). E' dunque probabile che, prima o dopo della fine dell'anno, assisteremo a un breakdown del sistema finanziario, un reset forse spettacolare, con tanto di arresti di massa.
In questo caso, è forte la tentazione di vedere nel satellite UARS che fa piovere i suoi pezzettini sul Nord Italia – come avrebbero dovuto piovere i missili a medio raggio se ci fosse stata la guerra tra i due blocchi – uno dei simboli che annuncia la specularità di ciò che è avvenuto 20 anni fa con ciò che avverrà presumibilmente nei prossimi mesi, non si sa con quale tempistica, non si sa con quale successione di avvenimenti.
Quindi, la definitiva caduta di UARS, del vecchio mondo, e la nascita del nuovo mondo, assolutamente multipolare e new age, guidato da un governo centrale mondiale, dove non ci sarà più nessuna nazione ad accumulare così tanto potere in modo da dominare e soggiogare le altre, come disse il mondialista canadese Maurice Strong, lo stesso che si mostrò speranzoso in una demolizione controllata della civiltà industriale per preparare il nuovo ordine.
Lo sappiamo che prima o poi, quell'impero americano che tanto ha influito sulle nostre vite quotidiane, giorno dopo giorno, ci dovrà lasciare, probabilmente nel modo preferito dalle forze che guidano gli avvenimenti storici, ovvero il CROLLO pirotecnico e simbolico, con tanto di pioggia di frammenti sulle nostre teste, magari invisibili.
Lo sappiamo, e ci sembra finora esistente solo nella nostra immaginazione fantapolitica. Certo, a volte in passato mi sono anche immaginato come sarebbe stato il mondo del fumetto italiano senza Sergio Bonelli, vedevo questa possibilità come fantascienza, e adesso scopro che è mancato davvero! Tra l'altro, Sergio Bonelli è legato personalmente ad alcune coincidenze della mia vita, l'una avvenuta, guarda caso, proprio 20 anni fa esatti (quando ho iniziato a leggere i fumetti bonelliani, come Dylan Dog). Aprofitto di questo articolino per fargli un ultimo saluto, anche se era il grande vecchio alla guida di una casa editrice che ha esaurito qualsiasi parvenza di novità, come tutte le altre case editrici, del resto.
Ciao Sergio!
UARS

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Un commento su “La caduta del satellite UARS è simbolica

  1. sto per scrivere nel mio blog (come anticipato nel mio ultimo articolo) tra l'altro anche del satellite UARS e ci troviamo perfettamente, anche io ho fatto la stessa correlazione e a questo si aggiungono altri importanti eventi…
    ciao da mediter

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